Lug 15

Dettagli mozzafiato da una galassia iperluminosa con ERIS e ALMA

Osservazioni condotte con ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) e con lo spettrometro ERIS (Enhanced Resolution Imager and Spectrograph) sul VLT-Very Large Telescope hanno rivelato nuovi dettagli della galassia infrarossa iperluminosa PJ0116-24. Entrambi i telescopi sono collocati in Cile, ALMA con le sue 66 antenne osserva il cielo a lunghezze d’onda di circa un millimetro, fra la luce infrarossa e le onde radio, mentre ERIS lavora nell’intervallo di lunghezze d’onda 1-2.5 micron. I risultati della ricerca, pubblicati su Nature Astronomy, dimostrano che anche le galassie isolate possono diventare estremamente luminose. L’INAF ha contribuito allo sviluppo degli strumenti impiegati in queste osservazioni, in particolare, anche i tecnologi e ricercatori dell’OA Abruzzo.

I dati di Alma in blu, i dati di VLT/Eris in rosso-arancione. Crediti: Alma (Eso/Naoj/Nrao)/Eso/D. Liu et al.

L’immagine – scelta oggi dall’ESO come picture of the week – mostra in diversi colori i dati raccolti dai singoli strumenti: le antenne di Alma tracciano il gas freddo, visibile in blu, mentre il VLT, con lo spettrografo Eris, traccia il gas caldo, mostrato in rosso/arancio. Grazie a queste dettagliate osservazioni, il team ha scoperto che il gas in questa galassia ruota in maniera ordinata, a differenza del caos previsto dopo una collisione galattica.

Mauro Dolci, primo tecnologo di INAF-OA Abruzzo che coordina il team dell’unità di calibrazione di ERIS per INAF d’Abruzzo, spiega: “Gli straordinari risultati di queste osservazioni sono motivo di grande soddisfazione per noi. L’unità di calibrazione interna, completamente progettata, costruita e testata a Teramo, rappresenta una componente cruciale di ERIS perché contribuisce a ottimizzarne le prestazioni e a fornire dati quantitativamente corretti e accurati. Per il nostro gruppo tecnologico, che annovera ricercatori, tecnologi e tecnici, oltre al necessario e imprescindibile supporto amministrativo, ha rappresentato anche – per la prima volta – la partecipazione a un grande progetto tecnologico dell’ESO: un impegno di respiro internazionale, gravoso, certo; ma decisamente formativo. Tutto questo ci rende orgogliosi del lavoro svolto e comunque grati ai colleghi di Arcetri e Padova che non ci hanno fatto mai mancare il loro supporto, aiutati dalla loro maggiore esperienza.

Leggi su MediaInaf l’articolo di Eleonora Ferroni, primo tecnologo di INAF-OA Abruzzo.

Immagine del titolo: Distribuzioni delle emissioni di stelle, gas freddo e gas ionizzato nell’anello di Einstein PJ0116-24. Crediti: Daizhong Liu et al. / Nature Astronomy

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