Oggi il satellite Gaia viene messo a riposo
Dopo un periodo di operatività lungo 11 anni e mezzo e 3000 miliardi di misure inviate a Terra, oggi il satellite Gaia dell’European Space Agency (ESA) viene messo a riposo, con lo stop delle osservazioni scientifiche. Il motivo? L’esaurimento del combustibile necessario a posizionare la navicella e i suoi strumenti con tutta l’accuratezza necessaria per gli scopi della missione, ovvero misurare moto, luminosità, temperatura e composizione chimica di quasi due miliardi di stelle, allo scopo di produrre la più omogenea ed estesa mappatura tridimensionale della nostra galassia, la Via Lattea, e dei suoi dintorni mai realizzata prima.
Lanciata nel dicembre 2013, Gaia ha rappresentato un eccezionale successo di tecnologia, analisi big-data e risultati scientifici. Grazie all’efficienza della strumentazione e a questi risultati, la missione, in origine progettata per un’operatività di soli cinque anni, è stata estesa sino ad oggi, 15 gennaio 2025, momento in cui l’esaurimento del suo propellente a gas freddo ne ha segnato il termine.
Tuttavia, siamo ben lontani dalla fine della missione. Prima di essere spostata nella sua orbita di «pensionamento», Gaia sarà sottoposta a una serie di test tecnologici, previsti per le prossime settimane.
I dati sulle stelle e sorgenti celesti di varia natura via via ricevuti nel corso degli anni sono stati progressivamente processati e pubblicati in 3 cataloghi. L’uscita del prossimo catalogo, che conterrà tutti i dati raccolti e analizzati in un periodo di 5 anni e mezzo, poco più della durata inizialmente prevista della missione, è prevista nel 2026, e il successivo per la fine di questo decennio.
In questi anni, i dati di Gaia hanno contribuito all’avanzamento delle conoscenze in tutti i campi dell’astrofisica e continueranno a farlo man mano che verranno ulteriormente processati e assemblati nei prossimi anni.
Il personale dell’INAF-OA Abruzzo ha partecipato alla missione contribuendo all’analisi dei campi stellari densi, regioni di cielo affollate di stelle, dove è più difficile calcolare il flusso delle singole sorgenti a causa delle parziali sovrapposizioni che si verificano nelle immagini.
Nessun veicolo spaziale può viaggiare oltre la nostra galassia, quindi non possiamo farci un selfie, ma Gaia ci sta dando la migliore visione finora ottenuta di come appare la nostra galassia natale. Una volta che tutte le osservazioni di Gaia raccolte negli ultimi dieci anni saranno rese disponibili in due prossimi rilasci di dati, possiamo aspettarci una visione ancora più nitida della Via Lattea. Guarda il video dell’ESA (audio e sottotitoli in Inglese).
Per approfondire:
- Per ulteriori informazioni sulla missione Gaia, sui suoi cataloghi pubblicati e anche sulle sue eccezionali scoperte vai a https://www.esa.int/Science_Exploration/Space_Science/Gaia/Last_starlight_for_ground-breaking_Gaia (in Inglese)
- Leggi anche l’articolo su Mediainaf (in Italiano)
Immagine del titolo: Rappresentazione artistica della Via Lattea (vista laterale). Crediti: Crediti: Esa/Gaia/Dpac, Stefan Payne-Wardenaar. Cc By-Sa 3.0 Igo.
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